Roma, 14 ott. (Adnkronos) - Politica e cittadini della Tuscia contro la possibile decisione di realizzare il più grande deposito di scorie nucleari in Italia. Ventidue delle 67 aree individuate dalla Sogin, la società dello Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, nella Cnapi (Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee), si trovano proprio nella provincia di Viterbo. Un record per il Lazio, che anticipa la Sardegna (14), il Piemonte (8), la Basilicata e la Puglia (che insieme arrivano a 17), la Sicilia (4) e la Toscana (2).
Per protestare contro questa decisione è stato organizzato per il 15 ottobre un incontro dal titolo 'Il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia. Una scelta impossibile'. L'evento, che si terrà presso Palazzo Gentili in via Saffi, sede della Provincia di Viterbo, è stato promosso dalla Provincia di Viterbo insieme al: Comitato per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia, Comitato Montalto Futura, Comitato Maremma Viva, Comitato Verde Tuscia, Associazione Italiana Cultura e Sport- sezione di Viterbo e Italia Nostra (Sez. Tarquinia), Sovrano Ordine di Malta, la Pro loco di Gallese e il Biodistretto della via America e delle Forre.
All'incontro interverranno anche rappresentanti dell'università di Foggia, della sovrintendenza, di Confagricoltura e di Federalberghi e sono stati invitati l'assessore della Regione Lazio ai Rifiuti Massimiliano Valeriani, e l'assessore alla Transizione Ecologica Roberta Lombardi, oltre al sottosegretario alle Politiche Agricole del Governo, Francesco Battistoni. Secondo gli organizzatori dell'evento, sono diversi i motivi per i quali i territori individuati dalla Sogin nell'area della Tuscia non sarebbero idonei per ospitare il Deposito Nazionale.
Le 22 aree insistono su di un territorio omogeneo di carattere rurale con una forte vocazione agricola (tra le più sviluppate in Italia), con la presenza di aree naturali protette e aree archeologiche, da sempre un attrattore di turismo per questa zona. I siti dovrebbero infatti cadere a poca distanza da luoghi come il lago di Burano, l'Oasi di Vulci e la riserva Naturale di Montauto, individuati tra l'altro anche come siti natura 2000, la massima tutela naturalistica riconosciuta dall'Unione Europea. (segue) (Sec/Adnkronos) ISSN 2465 - 122 14-OTT-21 16:26 .